ALTERNATIVA CIVICA: ESSENDO CANDIDATO ANDREA
FABBRI DEVE DIMETTERSI DA PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE COMMERCIANTI DI
BRANDIZZO
La ricandidatura nella
lista Decimum di assessori e consiglieri uscenti con palesi conflitti di
interesse è la conferma di voler continuare con un vecchio metodo di
amministrare fallimentare legato a lobby di potere e detentori di conflitti di
interesse.
L’ultimo in ordine di
tempo è il candidato presentato da Decimum Andrea Fabbri, definito nuovo ma già
vecchio, fuori luogo nel candidarsi in quanto presidente dell’associazione
commercianti e con pesanti conflitti di interesse nell’edilizia per via del
padre Gianni Fabbri, comproprietario di diversi terreni con le famiglie
dell’assessore Merlo e del consigliere Alessandro Barbera, dove poi si è
edificato e si sta ancora costruendo, nonché membro della commissione edilizia
comunale e inoltre progettista di Pec, come l’ampia zona CRIII-09 in fase di
edificazione in via Salerno di fronte alla scuola Montessori.
La decisione di
candidarsi alle elezioni comunali richiede le dimissioni di Andrea Fabbri da
presidente dell’associazione commercianti di Brandizzo, perché l’associazione è
apolitica quindi chi si candida per le prossime comunali non può esserne
presidente. Chi guida i commercianti e li rappresenta non può essere schierato
politicamente: le dimissioni devono essere rassegnate già ora che è stata
ufficializzata la sua candidatura per le elezioni comunali di maggio.
Andrea Fabbri, inoltre, qualora
venisse eletto consigliere, durante le votazioni del Consiglio Comunale o della
Giunta dovrebbe anche lui attuare "la Transumanza”,
portata avanti in questi
anni dall’assessore Fulio Merlo con i propri affari di famiglia.
Infatti la presenza di un
eventuale conflitto di interessi, inerente la progettazione in aree residenziali
o industriali del paese, impedisce di essere presenti alle votazioni e dà luogo
ad inevitabili situazioni di "opportune uscite-entrate" dall'aula: si
attua quindi la “Transumanza”, obbligatoria per evitare di commettere reato di abuso
d'ufficio ex art. 323 codice penale: l'art. 78 comma 2 del Tuel (Testo Unico
Enti Locali) dispone infatti che consiglieri e assessori devono astenersi dal
prendere parte alla discussione e alla votazione di delibere riguardanti
interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado.
Mentre per l’assessore Fulio
Merlo gli interessi personali hanno riguardato e riguardano la progettazione
dello studio del figlio Paolo Merlo, in questo caso riguarderebbero la
progettazione dello studio del padre Gianni Fabbri, non cambierebbe nulla
rispetto all’attuale Decimum, solo nuovi e pesanti conflitti di interesse che
chi si candida ad amministrare la cosa pubblica non dovrebbe avere.
Tutto questo non
rispecchia l'idea di trasparenza amministrativa di Alternativa Civica,
manifestiamo da sempre la nostra contrarietà a situazioni di conflitto di
interessi che perdurano da anni.
Una
concreta serietà amministrativa inizia con la consapevolezza di dover dividere
il ruolo pubblico da quello privato.
IL DIRETTIVO DI ALTERNATIVA CIVICA
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