CADUTO AL SUOLO L'ALBERO MONUMENTALE DEL
CASTELLO DI BRANDIZZO
E'
crollato al suolo nella mattinata del 22 luglio 2016, a seguito di fortissime
raffiche di vento, il meraviglioso ippocastano monumentale presente all'interno
del parco della villa detta "Il Castello" di Brandizzo.
L'ippocastano
secolare, raro esempio di longevità e maestosità e di particolare pregio
naturalistico insistente in un complesso architettonico di importanza storica e
culturale, aveva oltre 300 anni, superava i 35 metri di altezza ed aveva una
circonferenza del tronco superiore ai 4 metri.
Ai sensi
della legge 14 gennaio 2013, n.10 il Comune di Brandizzo doveva effettuare un
censimento degli alberi monumentali al fine di formare un elenco comunale.
La redazione ed il periodico aggiornamento degli elenchi deve essere effettuato da parte delle regioni e dei comuni.
E’ inoltre istituito l’elenco degli alberi monumentali d’Italia alla cui gestione provvede il Corpo Forestale dello Stato.
L’albero monumentale doveva, quindi, già dal 2013 essere inserito dal Comune in un elenco comunale degli alberi monumentale.
Il complesso, di particolare importanza storica e culturale ai sensi del D.Lgs. 42/2004, sito in via Piave n. 7 nel comune di Brandizzo, conosciuto comunemente come “il Castello”, era in realtà una villa extraurbana di impianto settecentesco, di proprietà degli eredi del Conte Gabriele Luigi Nicolis. Fu riedificata sui resti di un preesistente Castello.
La redazione ed il periodico aggiornamento degli elenchi deve essere effettuato da parte delle regioni e dei comuni.
E’ inoltre istituito l’elenco degli alberi monumentali d’Italia alla cui gestione provvede il Corpo Forestale dello Stato.
L’albero monumentale doveva, quindi, già dal 2013 essere inserito dal Comune in un elenco comunale degli alberi monumentale.
Il complesso, di particolare importanza storica e culturale ai sensi del D.Lgs. 42/2004, sito in via Piave n. 7 nel comune di Brandizzo, conosciuto comunemente come “il Castello”, era in realtà una villa extraurbana di impianto settecentesco, di proprietà degli eredi del Conte Gabriele Luigi Nicolis. Fu riedificata sui resti di un preesistente Castello.
L’odierna
via Piave, lungo cui è ubicato l’accesso alla villa, un tempo era infatti
denominata via “del Castello” e un bel catasto figurato del ‘700 (dal Cabreo
Nicolis del 1732-1734, oggi custodito nell’archivio storico di Brandizzo)
localizza chiaramente l’edificio denominato “Castello” nel sito in cui sorge la
Villa.
Dal Cabreo è desumibile la conformazione del complesso originario: un edificio padronale con accesso da una doppia rampa di scale, arricchito dal parco da cui si dipartiva il viale centrale che portava ad un bosco sempre di proprietà dei Conti Nicolis, ai confini con Chivasso.
La Villa venne edificata su quell’impianto settecentesco nei primi decenni dell’800.
L’edificio attuale è rappresentato in un disegno di Clemente Rovere del 1843 che raffigura Brandizzo come si presentava al viaggiatore proveniente da Chivasso, facendo emergere tra gli edifici preminenti proprio la Villa, con i suoi caratteri monumentali, oltreché il campanile di San Giacomo.
Dal Cabreo è desumibile la conformazione del complesso originario: un edificio padronale con accesso da una doppia rampa di scale, arricchito dal parco da cui si dipartiva il viale centrale che portava ad un bosco sempre di proprietà dei Conti Nicolis, ai confini con Chivasso.
La Villa venne edificata su quell’impianto settecentesco nei primi decenni dell’800.
L’edificio attuale è rappresentato in un disegno di Clemente Rovere del 1843 che raffigura Brandizzo come si presentava al viaggiatore proveniente da Chivasso, facendo emergere tra gli edifici preminenti proprio la Villa, con i suoi caratteri monumentali, oltreché il campanile di San Giacomo.
Foto
dell’ippocastano prima di crollare al suolo a causa del maltempo
Foto
dell’ippocastano prima di crollare al suolo a causa del maltempo
Foto
dell’ippocastano prima di crollare al suolo a causa del maltempo
Ecco il testo dell'interrogazione
presentata da Alternativa Civica
Ecco il testo dell'interrogazione
presentata da Alternativa Civica
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